“(…) É una poetica della femminilità, del gioco pensoso, dell’infanzia e della maternità, dell’attesa e dell’abbraccio, tutti oggetti della meditazione e della creazione artistica che risultano di una limpidezza e di una semplicità commoventi (…)”
Paolo Azzolini
( … ) Angela Micheli ha saputo cogliere questi segnali del "bambino della notte", cioè del piccolo essere che non necessariamente viene alla luce ma sempre abita il corpo della donna, come fantasma, vocazione alla vita (... )
Paola Azzolini
C'è un bambino misterioso che abita dentro il corpo di ogni donna. I segnali della sua presenza sono sfumati, appena visibili, ma è lui che dà alle forme femminili quella morbida chiusura sferica che rimanda all'uovo originario.
In queste statuette di terracotta dipinta il bimbo c'è e sta dentro il morbido grembo, raccolto dalla curva delle braccia, del capo chinato in un'inesauribile scambio di contemplazione. Ma i corpi di donna, o di bambina, fissati nelle curve delicate, nell'incavo morbido della membra, appaiono già come una proiezione del minuscolo essere che pare appena uscito da loro.
Il bimbo potrebbe anche non esserci e i corpi femminili contemplati nella loro inesausta dedizione e dolcezza, lo evocano ugualmente. Così queste piccole statue raccontano, con sorridente medietà di stile, la favola perenne della maternità.
Passa in secondo piano allora anche l'indubbia serie di ascendenze, riattraversate, reinterpretate originalmente, di questa scultura che coglie un linguaggio decisamente antimonumentale, e realizza l'inedito ossimoro di una statuaria di piccole dimensioni che esprime il sentimento del quotidiano, la lirica contenuta dei sentimenti di tutti, ma per questo non meno veri e profondi.
Paola Azzolini – dottore di ricerca in italianistica, scrittrice e critica letteraria