“(…) É una poetica della femminilità, del gioco pensoso, dell’infanzia e della maternità, dell’attesa e dell’abbraccio, tutti oggetti della meditazione e della creazione artistica che risultano di una limpidezza e di una semplicità commoventi (…)”

Alessandro Giovanardi

Michela Cesarini

Mani che afferrano e proteggono segnate da una lieve sproporzione al pari dei piedi che saldamente ancorano al terreno, schiene curve e vigorose, carni rese morbide dal trascorrere del tempo, volti dagli zigomi pronunciati e dagli occhi appena accennati, coinvolgono emotivamente lo spettatore, che deve trattenersi dal toccare quelle veridiche creature di proporzioni reali e di una bellezza arcana. La patina policroma del bronzo e la pittura cerata che ammanta la terracotta ne esalta la vigorosa fattura, che non netta la superficie ma la imprime efficacemente con incisioni, rendendo le sculture vibranti alla luce e moderne icone i una femminilità veritiera. 

Michela Cesarini – storica dell’arte, docente e critica d’arte